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Sapevate che uno dei segreti per fare un ottimo vino è…
…La pulizia dei locali della cantina e delle attrezzature! Dalla nostra esperienza, buona parte dei problemi organolettici dei vini deriva dalle pratiche di pulizia e sanitizzazione non adeguate.
Spesso i problemi partono dalla fermentazione, se le attrezzature utilizzate non sono state pulite a fondo, si rischiano contaminazioni già dal primo ingresso in cantina delle uve, ma la fase più delicata è sicuramente la maturazione del vino, quando l’intero lavoro fatto fino a quel momento può essere vanificato da batteri acetici, Brettanomyces spp. e altri microrganismi indesiderati!
Ma allora qual è la strategia migliore? Ecco il vademecum della pulizia in cantina in 10 semplici consigli:
- Controllare, lavare e sanitizzare ogni attrezzo, tubo o impianto prima del suo uso, anche se utilizzato poco prima per altri vini, è così che si propagano la maggior parte dei microrganismi!
- Pulire e sanitizzare dopo ogni utilizzo, in una goccia di vino si possono sviluppare milioni di cellule batteriche o di lieviti indesiderati, il loro sviluppo è molto rapido!
- L’acqua che utilizzate è priva di inquinanti e di cloro? Il cloro può rovinare alcune attrezzature (come le membrane dei filtri).
- Usare il naso: se sentite odore sgradevole o acetoso, c’è qualcosa che non va, da qualche parte c’è bisogno di un bel passaggio con il detergente!
- Il miglior agente sanitizzante da utilizzare per i vasi vinari, tubi e attrezzature dove passa il vino è l’idrossido di sodio, basta utilizzarlo allo 0,5% in soluzione con acqua! Ricordatevi che questo va sempre neutralizzato con un detergente acido dopo l’uso e poi risciacquato tutto con acqua!
- Il miglior detergente per le superfici che non sono a contatto con il vino invece è l’ipoclorito di sodio, si preferisce non utilizzarlo dove passa il vino, perché alcuni microrganismi utilizzano i residui di cloro per prdurre sostante non gradite nel vino, tipo il TCA (odore di tappo).
- Per il vetro si usa un formulato a base di idrossido di sodio particolare, tamponato e con chelanti specifici per pulire e non lasciare aloni.
- Per filtri e membrane si usa un formulato basico, possibilmente a base di idrossido di potassio, specifico, non troppo aggressivo per non rovinarne la struttura filtrante, ma abbastanza per sterilizzarla; anche in questo processo di lavaggio spesso si deve intervenire con detergenti acidi composti da acidi non troppo aggressivi nei confronti della mambrana.
- Esistono anche detergenti enzimatici per rimuovere depositi di origine organica in modo efficace; la loro applicazione più eclatante è nel recupero di cartucce filtranti particolarmente occluse da residui organici!
- Ultimo ma non meno importante, attenzione all’imbottigliamento, è la fase finale del processo, sarebbe un peccato fare un errore a questo punto! Per le linee di imbottigliamento è fondamentale da un lato rimuovere residui organici utilizzando un detergente basico a base di idrossido di sodio, dall’altro la sanitizzazione nella sua complessità, interessando tutte le parti interessate dal passaggio del vino, con santitizzanti a base di acido peracetico o citrico combinate a perossido, e successivo risciacquo.
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cordialità
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Abito a Foiano d. Chiana, il mosto per vin santo mi grada 40° gradi zuccherini, credo proprio che non fermenti, aggiungo acqua per abbassare la gradazione? Fino a che livello? Devo usare lieviti? Di quale tipo? E’ consigliabile far iniziare la fermentazione in un fusto d’acciaio inox? A quale temperatura? GRAZIE:
SESTO DONNINI.
Salve, grazie per averci scritto. Ha fatto fare dei controlli ad un laboratorio di analisi? Di che mosto stiamo parlando? Ci chiami pure al 0577 979149 e chieda di parlare con un tecnico. Saluti